Se osservo il corpo che appare davanti al mio sguardo, vedo che ‘non’ lo sono, lo osservo soltanto. Lo stesso dicasi per la mente-pensieri-suoni ecc. che ‘appaiono’ sullo schermo davanti a me e sul senso di essere o ‘io-sono’: appare, ma non lo sono e quindi si rivela alla fine qualcosa di irreale: se l’apparecchio cognitivo NON funziona (sensi ecc.) che cosa rimane? Zero.
La terra che ci circonda – e che i nostri sensi-quando funzionano, percepiscono – a detta degli scienziati e fisici, è fatta di… atomi vuoti! Che cosa diventa allora cio’ che si chiama ’spiritualità’?
Un’alternativa e un atteggiamento ‘irreale’?
Altra considerazione. Se la memoria del sistema cerebrale sparisce, se tutti i miei sensi non funzionano, dove potrò afferrare qualcosa di davvero ’reale’? Dovrò ‘credere’ a quanto altri mi raccontano o a quanto mi è stato ’insegnato’ fin da piccolo e vagamente ricordo?
Se poi mi rivolgo alla fisica quantistica, questa mi conferma che in ultima analisi, tramite anche strumenti sofisticati e ultrapotenti… siamo solo ‘atomi vuoti’ come anche la terra, i pianeti ecc.
A meno che non riesca a ‘sciogliere’ le credenze, oltrepassare definitivamente i concetti appresi e immagazzinati dall’infanzia.
Tutto ciò non ha nulla a che fare con la ‘spiritualità’ che può diventare un ulteriore ‘mantello rassicurante’ che possa proteggere dal sentirci ‘cadere in un baratro oscuro’?
Questo è quello che la mente o sistema neuronale di apprendimento e memoria, ci può far…credere.
Ci dicono i saggi, i sat-guru anche del passato (presente!):-Retrocedi, retrocedi… finché…(?)….-
Quando la mente non trova più nessun oggetto, nemmeno il più impalpabile, si dà per vinta ed eccoci immediatamente immersi nel ‘non-so-che-non-so’, ossia? Il REALE! in cui ogni cosa si trova immersa senza spazio-tempo, infinita, inimmaginabile. Siamo arrivati all’origine? No, perché anche l’Origine non è mai esistita, lo stesso per lo spazio-tempo: concetti immaginari, ma utili solo per la comunicazione, il quotidiano vivere, ma non per arrivare al nucleo reale, inconcepibile sempre.
Questo la mente non lo sopporta e subito ricrea un habitat in cui si senta meno sperduta: ecco il tranello che si ripresenta.
La mente – memoria – ego – ecc. non può sostenere una simile conclusione… insostenibile, che la priva di qualunque aggancio!
Allora? Ecco il crollo di ogni impalcatura: non potersi più identificare a un oggetto di conoscenza’, ma trovarsi invece ‘sempre’ aldiquà o aldilà di ogni possibile oggettivazione. Ecco quello che sempre siamo, tutto e tutti: corpo-mondo, ecc. continueranno il loro ipotetico viaggio, nascita, vita e morte si susseguiranno implacabili! ma la radice ultima – che siamo – non potrà mai essere ‘toccata’ perché?
È intangibile-inconcepibile e quindi non potrà mai essere asservita a nessuna dittatura del sistema cerebrale, anch’esso temporaneo e perituro!
Tutto sparisce e tutto torna come prima, ma il pronome IO ha perso la partita! Per molti è terrificante, ma invece non significa perdere memoria, abitudini ecc. ma è l’identificazione a questi paradigmi che cessa del tutto! Il film continua finché dovrà spegnersi la luce del tutto, ma l’osservatore-spettatore inconcepibile rimane, anche invisibile poiché è sempre stato TUTTO.
Appariranno altri personaggi, scene, mondi, giochi di guerre e di amore che si volatilizzeranno per riapparire altrove, da dove sono venuti. Da nessuna parte. Questo è il dilemma – angoscia della struttura mentale:
– Otto giorni prima di essere concepito cos’eri?- ripeteva sempre Nisargadatta Maharaj-
Pochi s’inoltrano fino a questa domanda, anzi fuggono! Invece è proprio lì che giace, eterna, la… risposta! Solo quando tutto si è sciolto-evaporato nel ’non-so-che-non-so’, essa darà luce, una luce che abbaglia senza abbagliare, ma riempie di certezza e gioia.
Conclusione:
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Nulla da insegnare
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Nulla da capire
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Nulla da imparare…
Per (apparentemente) giungere al nucleo ’reale’ si tratta di:
Eliminare o piuttosto, in questa ricerca, mettere da parte qualunque oggettivazione (concetti) per metterlo in evidenza (non si tratta di diventare burattini ecc.!): quindi ignorare ogni concetto, memoria e in tal modo tutto il… FALSO, allora quello che rimane SEMPRE è il NON-SO-CHE-NON-SO
REALE