Robert Adams

LA SOFFERENZA
Mi hanno chiesto di parlare della sofferenza. Non so se è per dire come soffrire o invece come liberarsene. Non c’è molto da dire tranne che chiedersi…CHI soffre? Alcuni diranno che è l’ego a soffrire, ma ciò non è vero. Che cos’è l’ego? Il pensiero-IO: l’IO è solo un pensiero e non esiste. E così non esiste un ego, allora CHI soffre? La vostra vera natura è Realtà Assoluta, Coscienza pura. Allora chi rimane per soffrire? La Coscienza pervade ogni cosa: non vi è Coscienza e…qualcos’altro. Vi è solo Coscienza, perciò come potete soffrire? Quello che intendete come sofferenza è solo in quanto il mondo non gira secondo i vostri voleri. Soffre forse un animale? Anche se è malato o sta morendo è solo un’esperienza nella coscienza. Allora, non vi è nessuno che” soffre ‘’.
traduzione di estratti da conversazioni del 1990
traduzione di Isabella di Soragna
Robert: Fai questo esperimento domattina quando ti svegli, appena apri gli occhi, non badare a te come corpo. In altre parole sii solo nell’“attenzione” come t’insegna il buddismo. Osservati mentre esci dal letto, osservati mentre vai in bagno, osservati mentre ti lavi i denti. Ciò che provo a dirti è che il tuo corpo farà
di Isabella di Soragna
Robert Adams è un saggio realizzato, poco conosciuto in Europa. D’altronde non ha mai fatto né pubblicità, né scritto libri, né organizzato seminari o conferenze, ora così in voga.
Nasce nel Bronx nel 1928. Figlio di un cattolico e di un’ebrea, sempre ribelle, fin da piccolo non sopportava la sofferenza nel mondo. I ricordi della sua prima infanzia ci parlano di una costante visione accanto al suo lettino, di un nano con la barba bianca che gli parlava in una lingua incomprensibile. Quando ebbe sette anni la visione sparì. Molti anni dopo, in seguito alla sua esperienza di “risveglio” dal sogno diurno, mentre cercava alcuni libri su insegnamenti di saggi indiani, ebbe uno shock vedendo la fotografia di Ramana Maharshi in un libro. Riconobbe nella foto il piccolo uomo che gli parlava quando era nel lettino da piccolo. Da adolescente sviluppò presto le siddhi(poteri soprannaturali: segno di progresso, ma non di realizzazione). Ripeteva il nome di Dio tre volte quando aveva un problema a scuola e otteneva dei buoni risultati senza studiare. Un giorno, prima di un esame di algebra, ripeté il nome di Dio tre volte, ma invece delle risposte, il fulmine della rivelazione ultima cadde su di lui, rivelandogli l’illusione della nascita e della morte e l’inconsistenza della manifestazione.