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di Isabella di Soragna
…ed è un ologramma diffuso in infiniti ologrammi.
Dilgo Kyentse Rimpotche, un lama tibetano considerato un Buddha disse:
“ Se sai riconoscere il carattere vuoto dei pensieri, non appena sorgono, svaniranno. Essi traversano la mente come un uccello in volo, senza lasciare traccia.”
Non si tratta di “sapere” né di “cercare”, solo di ELIMINARE OGNI CONCETTO anche il più grandioso. Servirsene e poi dimenticare. Il testimone o spettatore è rimanere nell’io-sono senza attributi, come un occhio anonimo che assiste a tutto ed è in tutto. Si tratta di sperimentare che la separazione non esiste, non immaginarla o “esserne convinti concettualmente”. Il “disegno immenso” di cui quasi tutti parlano, non esiste, si tratta di un puntolino così infimo (che appare al risveglio dopo il sonno notturno o altro) nel quale appaiono ologrammi che s’intrecciano e che il nostro programma neuronale interpreta, modella e crede … immenso! È il nostro sistema nervoso a proiettarlo e le decisioni sono in realtà già….determinate… alcuni istanti prima che l’io intervenga!
Il mondo si rivela veramente la NOSTRA percezione costante, finché funzionano i sensi, naturalmente. Quindi anch’essi sono solo miraggi.
Molti si fermano quando provano quel senso di perfetta unità, ancora oggettivabile, transitoria, credendo di “essere arrivati”! Si sa anche che il cervello può elaborare da sé sostanze simili a droghe. Sono tutti STATI e quindi esperienze temporanee.
Sempre di più alcuni hanno “sperimentato”- spontaneamente o causa una cattiva droga occasionale – un travolgente senso di unità e perdita d’identità temporanea. Spesso questo è anche dovuto a una soppressione o fuga inconscia da traumi, da una situazione familiare devastante o da un vuoto da riempire. Molti si rifugiano poi nella droga assumendo in modo indiscriminato LSD, DMT e simili, spesso inquinati da altre sostanze tossiche. Essi s’illudono ancor di più, poiché questi elementi procurano stati alterati di coscienza, che scambiano per illuminazione(!), mentre distruggono solo cellule nervose. Inoltre inducono stati di panico e psicosi spesso irreversibili. Nel loro male e angoscia si convincono in seguito che, aggrappandosi o cercando di controllare qualche insegnante (che fa loro da stampella o da genitore mancante), possano trovare la felicità duratura, mentre si creano un mondo ancora più illusorio, mentendo a se stessi e in modo anche molto calcolato agli altri, per trovare un appiglio, e così perdono il contatto con la realtà quotidiana, ma anche la possibilità di superarla. Il miraggio li avvolge totalmente. La realizzazione è sempre presente, in tutti e ovunque, ma il paradosso è che se il sistema è bruciato, il falso personaggio crea muri ancor più solidi, per proteggersi da un immaginario buco nero che vuole risucchiarlo. Ecco che l’identificazione a un ego labile diventa ancora più densa, volendo sfuggirla, il mondo astrale (emozioni, violenze, negatività) spadroneggia, mentre la persona, molto spesso, nega di assumere queste sostanze! –non sapendo che l’effetto interno, non sempre visibile, dura anche una vita e blocca la Realizzazione definitiva. Non sempre è l’effetto della droga naturalmente, la crisalide non riesce a trasformarsi in farfalla: prima deve morire come crisalide.
Il buddismo vieta qualunque sostanza allucinogena, non per moralismo, ma per i problemi di cui ho accennato. Tuttavia è da notare che alcune meditazioni forzate possono indurre stati alterati anche pericolosi, senza però raggiungere quell’equilibrio costante dell’essere realizzato. (Ecco la differenza tra uno pseudo-guru che “parla e non vive” e un sat-guru che è puro Assoluto e lo vive totalmente in ogni istante.)
Le civiltà che usano l’ayahuasca e il peyotl, lo fanno con preventivi digiuni, in cerimonie ben precise per guarire e in un certo modo ripulire il subconscio dalle memorie traumatiche o inutili. Purtroppo ora con la liberalizzazione e il traffico di droghe pesanti, questo fenomeno è aumentato più dell’alcolismo, altro sintomo di fuga dal quotidiano doloroso e pesante, mentre il risultato è la ricaduta in un mondo ancora più tremendo. I famosi “bad trip”.
Se la psiche è equilibrata, i grossi traumi risolti, la ricerca sincera, l’individuo riesce a sparire, inoltrandosi senza paura nell’abisso inconcepibile di…se stessi. Un senso di liberazione che poi svanisce, poiché anch’esso fa parte di un’esperienza. Si può solo ricadere in Quello, una volta eliminato totalmente il falso e anche il senso di essere, poiché esso si rivela(non si “suppone” soltanto!) un concetto immaginario. Chi può ancora aver paura del proprio fondamento non-concettuale?
È davvero un paradosso, ma è importante vederne lo schema. Si tratta di smantellare la parte subconscia, mantenuta in vita da concetti e memorie, per realizzare, toccar con mano alla fine che la mente è solo un altro nome inventato. Questo serve inoltre a stabilizzare il sistema psico-fisico, per poter sostenere l’annientamento di ogni costrutto mentale: realizzare la nostra vera autentica natura sempre presente, ma offuscata.
Non si tratta di rafforzare l’ego, né di affermare che ‘’tanto è tutto un’illusione’’ per poi continuare a subire l’autorità del teatro magico della persona e del mondo, aggiungendo zavorra a zavorra. Si tratta di stabilizzare il “tonal” ossia realizzare – nel quotidiano vissuto – che l’io-sono è concettuale e non esiste davvero, per poter sostenere la forza dell’Assoluto o “Nagual’’.
Se il complesso psico-somatico è una barchetta fragile e confusa, riempita di nozioni e di bugie, il mare dell’Ignoto la travolge subito in modo irreversibile. Ecco l’effetto delle sostanze psichedeliche mal digerite.
Le identificazioni vanno smantellate via via, come arrivano: quelle del corpo, della mente (corpi sottili, i più tenaci) che crea il mondo… questo lo si può fare durante tutto il giorno qualunque lavoro uno faccia. Il problema sta nell’uscire dalla comprensione intellettuale… È facile “credere” di aver capito, quando invece si è solo attribuita una bella etichetta su quanto nascosto in cantina. Il vero metro è di vedere che le cose una volta importanti ci lasciano e così anche le reazioni… In questo senso il chiedere perdono e ringraziare l’avversità é un solvente notevole!
QUELLO che siamo realmente è al di qua o al di là dell’io-sono. Inconcepibile, quindi anche l’io-sono deve rivelarsi un pensiero = 0 . Da zero come può nascere ”qualcosa”???
Quindi non si tratta di creare concetti, domande ecc. ma di vedere all’istante le oggettivazioni del nostro “programma”(DNA o dischetto o UBS) e di accoglierle totalmente come proprie, il che poco alla volta le scioglie.
Molti si chiedono in che modo dei saggi realizzati muoiano di malattie, come il cancro o altre, molto invalidanti. Le malattie si sa, provengono da squilibri del sistema psico-fisico.
Ora, la realizzazione esclude la realtà di ogni…atomo! Non essendo da tempo più convinti di essere né la mente né il corpo, che importanza può avere per loro di vivere, di ammalarsi o di morire? Lasciano accadere ciò che l’ologramma ha in serbo.
Altro è quando l’identificazione alla persona è ancora molto intensa: servirsi del proprio stato psico-fisico, malattie e situazioni difficili, per disfarne i contenuti, riflessi del ‘’non-visto’’ interno, aiuta a disfarsi del falso.
Poi anche quella specie di USB contenente miliardi d’informazioni, o puntolino anonimo si rivelerà da sé perfettamente inesistente ( stadio seguente, per così dire).
Quello che racconto mi viene spontaneo ed è semplicemente una costatazione e una conferma di quanto è stato spiegato milioni di volte da mistici e fisici. Talmente semplice che ci sfugge.
Il sat-guru (PURO ASSOLUTO inconcepibile) è…noi stessi, ma dapprima dobbiamo verificarlo, eliminando quanto lo copre, ossia il sistema di misura da un punto INVENTATO! Mi è capitato da bambina di provarlo qualche attimo(chissà quanti l’hanno vissuto e dimenticato!), senza “saperne” nulla e poi è riapparso anni dopo in modo chiaro, ossia che tutto è al nostro interno, dagli UFO, alle apparizioni miracolose, agli infiniti mondi paralleli. Quello che sogniamo di notte è ‘’dentro’’ al nostro sistema e, al risveglio, appare un altro sogno, sempre all’interno – anche se ci hanno insegnato che è ‘’fuori’’- condizionato da memorie e apparenza di spazio-tempo. Varie esperienze hanno confermato che se poi qualcuno è rinchiuso in uno spazio buio e senza alcun rumore o suono, anche lì dopo un po’ crea un ALTRO mondo come lo vediamo ora!! Il che conferma i famosi detti antichi del miraggio o costante sogno ad occhi aperti.
In breve: il mondo apparentemente “esterno” al nostro corpo-mente è solo un DIAPASON che vibra all’unisono con quello che è all’interno. Ecco che si spiegano reazioni, emozioni e attaccamenti che abbiamo, in quanto coincidono con ciò che non vediamo in modo immediato in noi. Se accogliamo quanto ci viene mostrato, i due poli si annullano e regna la serenità. La reazione invece mostra che non accettiamo quanto è riflesso e l’ego fa la sua comparsa. Separazione-dolore. E allo stesso modo se ci innamoriamo, siamo conquistati solo dal nostro riflesso. Purtroppo Narciso, specchiandosi in un laghetto calmo vide la sua immagine, se ne innamorò e cadde nell’acqua annegando. Lo zero(sifr) si è rivestito di…cifre immaginarie.
Tutto questo è la stoffa (ologramma) dell’io-sono… MA noi NON SIAMO QUESTO PRIMO PENSIERO che è la radice dell’allucinazione collettiva. La usiamo, ma non ne siamo più ingannati e soprattutto le reazioni non hanno più forza.
OMAGGIO alla memoria di Sri Ranjit Maharaj:
Qui sotto traduco e cito qualche frase di Ranjit Maharaj,(n. 1904 – m. 2000) il quale incontrò il maestro di Nisargadatta Maharaj, Sri Siddharamshewar Maharaj, a soli 12 anni, ma lo convinsero a dialogare solo a 70 anni, alla morte di Nisargadatta Maharaj. Le sue parole semplici mi hanno alquanto sollevato da qualsiasi dubbio. Riceveva gli ospiti nella sua stanzetta di Bombay, camera da letto e cucina allo stesso tempo, finché fu messo su un aereo e trasportato in Europa e U.S.A., pur dando l’impressione netta che per lui non cambiava nulla.
Ranjit Maharaj: Per eludere ogni concetto bisogna domandarsi: ”Da dove viene tutto questo pensare?” Si pensa solo di ”altro”. Per vivere la Realtà non c’è bisogno di alcun pensiero. È là, dove non c’è nessun pensiero. Qualunque cosa si pensi, non esiste. Tutto è Realtà: ma qualunque cosa si pensi di QUELLO, lo rende diverso da quello che è. E se finisce il pensiero cosa succede? Ritorni allo zero. Finché il corpo sussiste, anche il realizzato agisce e chiama sua madre “madre” o moglie “moglie”, se lo chiami per nome, risponde, ma sa bene che NON è quello. Anche se sei in prigione, non ti consideri una vittima.
La paura è sempre presente finché ti consideri un corpo. La mente crea la paura, ma è solo un tuo concetto, vista l’incertezza del mondo, ma se vai oltre la luce e l’oscurità, la paura scompare. La mente si annulla nella propria sorgente. La Realtà finale non ha inizio né fine, è senza limiti. Non vi è nulla da rifiutare e nulla da guadagnare, poiché tutto è nulla. Sperimentalo! La mente non te lo permette e ti dice che tutto è reale: dille che nulla è reale e sparirà.
Osservi lo spazio, ma la Realtà è oltre lo spazio, dove non vi é né silenzio né stato che sono elementi condizionati. La Realtà è oltre qualsiasi concetto e nulla può toccarla.
Il tuo amore per l’illusione ti allontana dal Sé. Le Scritture ti indicano la Realtà, ma se la scopri esse diventano inutili.
Cosa ottieni dai desideri? Nulla, poiché dimentichi il tuo Sé. Vi sono milioni di bolle e una di quelle è il tuo sé individuale: rompi la bolla e torna alla tua vera natura. La vera comprensione rompe la bolla.
Se vai alla sorgente del fiume troverai forse un fiume? Troverai ghiaccio o neve. Se vai alla sorgente di te stesso sparirai anche tu. C’è solo la sorgente.
Il mondo è solo l’ombra della Realtà. Chi riconosce la Realtà? Colui che non si preoccupa né di Dio, né dell’illusione, né degli altri. Perché? Perché NON esisti. Se non esisti perché preoccuparti degli altri? Anche gli altri non esistono.
Le esperienze sono inutili e false. Solo ciò che NON puoi sperimentare è reale.
Le parole ti hanno reso prigioniero, le parole possono liberarti, l’ignoranza venne ascoltando e se ne andrà con l’ascolto. Le parole sono false, solo il significato che indicano è reale.
Chi ti ha messo in testa tutti quei pensieri? Padre, madre, educatori. Tutti ignoranti. Ogni impedimento è solo mentale poiché l’hai preso in prestito da qualcun altro. Il denaro che hai preso in prestito non è tuo. Lo stesso dicasi per i pensieri di altri che hai preso in prestito considerandoli tuoi. Rendi il denaro ai creditori e sii libero dal debito!
Il corpo.
Quando dici ”sono il corpo” sei all’inferno. Quando capisci che non lo sei, realizzi che sei ovunque. Questo è il paradiso.
Eri una goccia quando stavi nel grembo materno e un giorno ridiventerai una goccia di nuovo. Tutto sparisce quando sarai nella tomba. Allora perché amare questo corpo? Ama piuttosto il Sé che non muore mai.
Ti riduci ad essere un corpo e costantemente ti preoccupi. Perché? Pensando che sei un corpo ti sei ridotto a una minuscola creatura. Il corpo non è nulla: viene da zero e ritornerà presto allo zero.
Come si fa a dire che il corpo è puro? Il corpo è una cosa sporca che produce urina e feci. È un mulino per feci e tu dici “ sono questo”: lo onori finché la Forza lo mantiene, poi quando questa lo abbandona, ti affretti a liberartene! Non essere il padrone di un mulino di feci, ma dell’Eterna Realtà.
Se hai un ascesso su una gamba che ti duole, chiedi al dottore di toglierlo, perché fa male, anche se è sempre una parte del tuo corpo. Quando capisci che il corpo è solo un ascesso formatosi su di te, sarai molto contento di vederlo sparire. Questo corpo è un ascesso e potrai toglierlo con la giusta comprensione.
L’ego.
La vera comprensione è che non esisti. L’ego è il figlio di una donna sterile: non esiste. È solo una falsa proiezione di una mente ignorante.
Finché credi di fare qualcosa o di ottenere un risultato, significa che sei nelle grinfie dell’illusione. Dimentica l’illusione, sii Quello. Vai in fondo, sempre più in fondo a te stesso, finché sparisci. Quando l’”io” scompare, rimane solo e sempre “Quello”. Perché preoccuparsi?
Si dà un nome al bambino quando nasce: si attribuisce un nome a ciò che NON esiste!
Non sei mai nato e sei senza nome, allora dove è finito l’ego? Se l’Io non esiste anche il mondo non ha esistenza.
Nulla è tuo, nessuno ti appartiene. L’amore è solo dualità, poiché puoi solo amare “qualcun altro”. Sei la Realtà, allora chi amare o non amare?
Gli eventi sono a volte contro la tua volontà, ma la tua volontà non è reale: in questo modo sei libero dalle grinfie dell’ego, altrimenti sei uno schiavo.
I pensieri sorgono dall’ignoranza. Se capisci che sono irreali, tutto si annulla. Allora ogni azione diventa “non-azione”, poiché non appartiene a nessuno.
La gioia dell’onnipotenza è una tromba nel deserto: la felicità è ancora sintomo di illusione.
Il mondo.
Il mondo è solo il riflesso della Realtà e ogni riflesso è irreale. Se ti guardi allo specchio e credi che la tua immagine riflessa sia vera, sei perso. Quanto tempo ci vuole per vedere che il riflesso del mondo è falso? All’istante sei la Realtà. Quanto tempo ci è voluto?
Come fai a dire che il creatore del mondo è grandioso, se la sua creazione è una frode?
Se nel deserto corri verso il miraggio dell’acqua e qualcuno ti dice: ”Non c’è acqua lì!” – tu rispondi che invece la vedi e continui a rincorrerla senza esito. Non è mai esistita eppure ci credi.
I tuoi genitori hanno generato il tuo corpo e poi soffri una vita perché lo credi reale.
Lo zero.
Che tu sia povero o un mendicante o seduto su un trono, sei sempre la Realtà. L’apparenza esteriore non ha nulla a che fare con Quello che sei. Questo puoi capirlo intellettualmente, ma non riesci a metterlo in pratica perché ami questo mondo illusorio e ti aggrappi agli oggetti che lo compongono. Collezioni solo degli zeri! Sii nel mondo, ma non nel mondano.
Tutti vogliono sapere e sapere sempre di più. Se il mondo è creato dallo zero, chi è il creatore dello zero? Non potrai mai trovarlo.
Se senti che qualcosa ti tocca o disturba sappi che sei nell’illusione. Come può toccarti un niente?
Il pensiero.
Tutti adorano Dio, ma non sanno cos’è. Dio è solo un pensiero. Se io, la Realtà Ultima non fossi già lì, come potrebbe esistere Dio?
La mente.
Nulla è buono e nulla è cattivo. Sono solo pensieri, irreali. Se non ascolti la mente, diventi sempre più sottile.
Osservi il film, ma non ne fai parte. Lo schermo è indifferente se si tratta di scene orrende o magnifiche.
Molti stati di coscienza appaiono e scompaiono. Le preoccupazioni sono faccende che riguardano corpo e mente. Non hanno nulla a che vedere con te.
Tutto quello che senti, percepisci o ottieni è un’illusione. Se la mente accetta questo, sarai distaccato durante ogni attività quotidiana.
La mente non potrà mai sperimentare la Realtà. Ciò che puoi sperimentare è “altro”. Finché la mente non si dissolve nella Realtà, avrai esperienze, ma dopo la dissoluzione chi sperimenterà che cosa?
Vera felicità.
Tutti cercano la felicità, ma credono di trovarla per mezzo di oggetti o di persone esterni. La presenza del Sé è la sola, vera felicità.
Il Maestro.
Come fai a sapere che hai trovato un Maestro? Non c’è un test possibile. Le scritture e il maestro ti parlano, descrivono ad esempio il “sale”. Devi metterlo in bocca e verificarlo da te. Tutto ciò che dice il Maestro, se ti dà la giusta direzione, devi verificarlo di persona, assaggiandolo. Ma se l’indirizzo è sbagliato, non giungi al traguardo. Il Maestro deve essere perfetto, solo così può indicarti la via alla Realizzazione. Il vero Maestro è ovunque e mai lontano da te. Tu e Lui siete una cosa sola, non dev’esserci nessuna separazione tra te e il Maestro e nessuna paura dunque.
Il vero Maestro non ha forma, sa che non fa nulla e vede il mondo come non-esistente. Tu hai dimenticato il tuo Sé e lui cerca solo di ricordarti che sei il Sé.
Devi realizzare il Sé a costo della tua vita. Devi morire a te stesso.
Ci vuole fede all’inizio, il Maestro vanifica dubbi e perplessità. Con l’aiuto del Maestro i pensieri dall’esterno si rivolgono all’interno. Quando cessano, dimentica quello che hai imparato finora, Quello(il Maestro) è sempre presente.
Il Maestro è la più grande illusione, poiché le parole sono false, ma le sue parole false ti spingono verso il tuo Sé Reale, dove la comprensione è azzerata. Non vi è alcuna differenza tra il Maestro, il Sé e Quello che sei.
Quando hai realizzato l’Ultima Realtà, finché avrai un corpo, sii grato al Maestro che te l’ha indicata. Tu e il Maestro siete la stessa cosa.
La morte.
La morte non è nulla. Sappi che non sei mai nato e non morirai mai. Gioca con il serpente al quale hai tolto il dente avvelenato. Allo stesso modo gioca con il mondo e l’illusione, non c’è danno. Vivi senza paura di ciò che succederà. Non è mai successo nulla finora e quindi nulla potrà succedere. La spina dell’ego va tolta e sii convinto che non sai nulla, non odi nulla, non mangi nulla, non fai nulla. Allora l’ego deve sparire.
Tutto è niente
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