(tradotto da testo di Stephen Linstead)
Poche immagini sono tanto enigmatiche quanto l’Uroburo, il serpente che mangia la sua stessa coda. In esso, l’immagine del cerchio personifica l’eterno ritorno, un nuovo inizio che avviene tempestivamente dopo ogni fine. Le sue origini antiche vanno fino all’antico Egitto, dove la si vide nella piramide di Unas* – un serpente che divora sè stesso, mostrando così l’unione degli opposti. L’Uroburo può anche rappresentare ciclicamente che la fine…è l’inizio. Rappresenta l’idea di Unità primordiale o in termini alchemici, il simbolo dell’eterna unità raggiunta dall’ ”opus” di divorare se stesso, ossia ..l’ego! per trascendere e assimilare i nostri opposti più oscuri, ossia l’”Ombra” descritta sia da Nietzche che da Jung.
Come suggeriva Jung: – L’Uroburo è il simbolo dinamico per l’integrazione e l’assimilazione degli opposti: l’Ombra.-
Simboleggia l’UNO, che si produce dal confronto degli opposti e che costituisce per questo il segreto della “prima materia” alchemica.
L’Uroburo egizio rappresentava l’esistenza dello spazio e del tempo incapsulati dal regno infinito della non-esistenza. Per questo rappresenta sia la pienezza che l’infinito della non-esistenza quando forma la figura dell’”otto” disteso (8), simbolo dell’infinito.
La natura infinita del simbolo dell’Uroburo può essere legata all’osservazione nei tempi antichi, dell’’analemma” della Terra che crea una figura di otto (8).
L’analemma (figura di otto) è causata dall’inclinazione della Terra sul suo asse (23.5°) combinata con la sua orbita ellittica attorno al sole. Lo spostamento graduale della Terra nella rotazione del suo asse, traccia una forma conica attraverso le stelle fisse (precessione degli equinozi), in un ciclo di circa 26.000 anni (detto un anno di Plutone).
Si afferma che gli antichi Egizi ed altri, erano coscienti di questa precessione, come conferma la precisione con la quale le piramidi di Giza sono allineate sui punti cardinali.
Gli Egizi (nome usato per rappresentare la civiltà responsabile della costruzione delle piramidi) – anche se molti parlano della civiltà degli Atlanti dei quali si trovano piramidi altrove – oltre al fatto di comprendere la precessione degli equinozi, erano coscienti della relazione tra luna e Terra, ove la somma dei diametri di ognuna è uguale alla circonferenza del quadrato della Terra.
Questo concetto non è sfuggito evidentemente all’attenzione di Leonardo da Vinci.
L’enigma è: quanto sapevano realmente gli Egizi? I teorici attuali hanno cominciato a vedere questi triangoli intrecciati (diagramma sotto) nella loro forma tridimensionale (tetraedroni), come la geometria che dà la struttura di tutta la materia e che ogni misura quantistica – vista come particella/onda in natura – può essere effettivamente spiegata geometricamente.
Il fisico Rod Johnson afferma che la configurazione delle galassie, la posizione delle loro stelle, la propagazione della luce, la struttura delle molecole, le proprietà degli elementi, i fenomeni atomici e sub-atomici, sono tutti strutturati dalle profondità degli assiomi della Matrix Naturale dello Spazio. Questo dà la visione che la vacuità dello spazio è un campo di tetraedroni con potenzialità frattali.
Alcuni scienziati hanno considerato le visioni di Pitagora ed Euclide – che l’universo si comporta secondo armonie matematiche – in particolar modo la visione di Pitagora, relativa alla musica e alle armoniche… come “ingenue e stupide”!!
Eppure la nostra visione del mondo comincia a cambiare, poiché gli scienziati si litigano senza successo per giustificare le loro matematiche, gettando le loro idee in un “campo di Higgs” ipotetico(!), per far funzionare le loro equazioni e tra l’altro, che la “materia oscura” comprende il 99.9% delle particelle di cui loro assicurano l’esistenza (“sono ‘nere’, ecco perché non possiamo vederle! “)
Il fondo del fondo è la relazione tra la gravità e il mondo microscopico delle particelle quantistiche elementari e meccaniche, che non è ancora stato compreso. Ecco l’origine dell’ispirazione della Teoria delle Corde (string in inglese) che propone che le particelle quantistiche del nostro universo non sono altro che stati di energia eccitate da una rotazione e vibrazione, causata da “corde vibranti”, visti come oscillatori armonici. Mai una menzione su CHI ha pizzicato la prima…corda! ma per far funzionare le matematiche, c’è bisogno da nove a undici ‘’extra’’dimensioni (e pensano che Pitagora ed Euclide fossero …stupidi!!!).
Rod Johnson indica che una volta rimpiazzato il termine “corde” con l’espressione “circuiti del campo vettore”, arriverete a un’ipotesi seria piuttosto che a un organismo astratto e concettuale. È la frequenza sottogiacente della vibrazione che definisce la geometria della Matrix, come si può ben vedere nel lavoro di Hans Jenny sulla ”cimatica”.
Se la vibrazione definisce la Matrix frattale cosmica del nostro universo, allora…non potremo più vederci come separati l’uno dall’altro o dal nostro pianeta o dalla Sorgente.
Il fisico Nissam Haramein ha detto: – Invece di vederci come separati l’uno dall’altro e da quanto ci sta intorno, questa visione ci permette di riconoscere che siamo conficcati in una retroazione dinamica frattale che ci collega intrinsecamente a ogni cosa, grazie a una struttura vacante di un potere infinito: una comprensione fondamentale di questa dinamica di interconnessioni, ridefinisce le lenti attraverso le quali noi vediamo l’universo e il nostro posto in esso e questo porta a degli allargamenti teorici e tecnologici che ci spingono a un futuro sostenibile.-
Attraverso la Matrix geometrica attorcigliata, noi possediamo un potenziale illimitato d’accesso a dei livelli di consapevolezza trascendenti. Siamo già una parte integrante di tutta la costruzione.
Quando ci si muove nella direzione dei frattali interni o di “regressione”, ci muoviamo verso una Singolarità con la Sorgente e che procura un’accresciuta presenza cosciente e dell’informazione (= realizzazione). I frattali esterni o in espansione conducono all’illusione che siamo separati e nel “bisogno” (ricerca egoistica e cieca).
L’Uroburo ci dà la chiave per la comprensione del nostro vero SÉ. È il cielo che letteralmente pende sulle nostre teste, come segno di avvertimento di fare attenzione ai…segnali! È possibile che i “crop circles”(cerchi di grano) siano stati dei messaggeri dei nostri IO di una coscienza superiore. Essi hanno tentato di portarci a una più alta forma di coscienza del nostro vero scopo e della nostra sfida.
ne siamo stati testimoni in molti, accanto a casa nostra!
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Unas o Unis, antica lingua egizia wnjs . Fu un faraone, il nono e ultimo sovrano della 5° dinastia dell’Egitto antico.