Il tempo (spazio) è solo avvertito per il bisogno pratico di un sistema lineare dell’apparato mentale, ossia la necessità di una sequenza-causa-effetto (apparente) per poter solidificare cose e situazioni, che altrimenti sarebbero come fantasmi. Questo è necessario all’apparato neuronale per poter sperimentare qualcosa, ma solo in modo sequenziale-prima-dopo, altrimenti sarebbe un’evanescenza senza senso. Lo spazio-tempo è ’’inventato’’ – se così si può dire- per permettere di percepire ed essere percepiti: se tolgo tutti gli oggetti, case, alberi, persone, nuvole, dove sono andati a finire lo spazio che tiene (apparentemente) separati gli oggetti e la durata (tempo) perché possano essere percepiti? Dagli esperimenti fatti sul cervello e il sistema neuronale di percezione, è stato provato che quanto ‘’osserviamo’’ coi nostri sensi, quello che decidiamo di fare è GIÀ elaborato un attimo prima nel cervello. Inoltre – sempre da esperimenti sofisticati – i fisici quantistici ci parlano di onde…vuote di cui un’infinitesima particella (0.000005%) sembra apparire. Ecco cos’è quello che siamo ‘’in apparenza’’.