da the-covenant.net
traduzione di Isabella di Soragna
versione originale in inglese su the-covenant.net
Come puoi capire quel silenzio, che sia caotico o altrimenti?
E’ possibile che quel silenzio sia catturato come esperienza?
Quando quel silenzio comincia ad operare attraverso di te, è qualcosa di straordinario, qualcosa che è pieno di vita.
Questa struttura che tenta con ogni mezzo di afferrarne la natura, di catturarlo come esperienza, contenerlo con una descrizione o esprimerlo in qualche modo, non puo’ affatto coesistere con esso.
La difficoltà sta nel fatto che sembra esserci molta conoscenza su questo stato, molta immaginazione.
Immagini che sia qualcosa che è stato descritto come il“Silenzio è Brahman” e quindi cominci a pensarci. Questa immaginazione è il vero ostacolo. Poiché ogni immaginazione è l’espressione di una mancanza. E la mancanza significa una struttura insufficiente, mancante, cioè l’entità individuale.
“Quello” è qualcosa di vivente e la struttura che cerca di catturarla è una struttura morta. Sei vivo? Sei veramente un essere umano?
Hai mai conosciuto un solo momento veramente vivo in tutta la tua vita?
O stai vivendo la vita dei tuoi pensieri dei tuoi “meme”*?
Tutti i pensieri sono morti, non importa di chi siano i pensieri, che siano quelli di Shankara, di Ramana, di Yogananda, di Gesu’ o di Maometto, o delle centinaia di saggi, santi e salvatori cha abbiamo avuto o forse abbiamo ancora. E’ inutile tentare di capire Quello. Se esiste qualcosa come questo silenzio, caotico o altrimenti, vivente o morto, inizierà ad esprimersi. Quando si esprime “tu” non ci sarai. In tal modo non conoscerai mai la natura di quel silenzio.
E se lo saprai, sappi che non hai compreso nulla. Perché quello che tu chiami silenzio non è affatto silenzio.
*dal greco mimesis, idea trasmessa verbalmente e con l’imitazione.