(traduzione da un testo di Wei Wu Wei:
All else is bondage – Tutto il resto è schiavitù)
Nel primo dialogo del suo trattato, Hui Hai, afferma quello che comprende tutta la verità, in una sola frase.
Dice:- L’illuminazione significa la realizzazione che…l’Illuminazione non è qualcosa che si può ottenere.- E continua:-
-L’Illuminazione non è ‘qualcosa’, perché non è un oggetto, né ‘non è qualcosa da ottenere’, perché già la possediamo – come è stato detto con poca accuratezza – ma perché è – quello – che – siamo.
Come un qualcosa che stiamo cercando, è illusorio, perché di fatto è ‘questo’ che noi stiamo cercando. Questo noi che sta cercando non può nemmeno essere trovato, poiché non possiamo trovare, quello- che-siamo… cercandolo!
La realizzazione che significa Illuminazione – come lo esprime Hui Hai, è il risultato della scoperta che il ricercatore, che è il cercato, non lo si trova da nessuna parte. E perché non lo si trova? Poiché non vi è alcun oggetto che sia un ricercatore, né un luogo ove egli possa essere. Non vi è affatto alcun oggetto come tale, non vi fu mai e mai lo sarà.-
Hui Hai lo ripete varie volte, in vari modi: qui lo dice in risposta alla prima domanda richiesta e in poche semplici parole:
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Non vi né illuminazione né assenza di illuminazione, né schiavitù né liberazione dalla schiavitù.
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Non vi è nessuno che sia prigioniero o libero. Vi è solo una mente, che non è affatto tale da essere un oggetto e che quindi, non avendo soggetto, non potrà incorrere in un effetto o condizione oggettiva di nessun genere.
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È il mio oggetto fenomenale, identificato come ‘me’, che si pensa ‘prigioniero’ e cerca di essere ‘liberato’, ma non è mai stato prigioniero e non sarà mai liberato: non appena come ‘IO’ non si riferisca più ad ‘esso’ (soggetto al suo oggetto), non vi è più alcuna ‘servitù’, né alcuna ‘libertà’, perché tali nozioni non possono più aver seguito per ottenere qualcosa.
(Il maestro zen Hui Hai fu un successore nel Dharma di Ma Tsu, l’illustre discendente spirituale del Sesto Patriarca, Hui Neng. Hui Hai rivelò la sua corretta interpretazione della dottrina Mahayana come fu insegnata dal Buddha, che consiste nello spogliare la mente di tutti i suoi attaccamenti, non solo agli oggetti illusori esterni, ma anche all’illusione stessa di evitarli, così da essere in accordo con lo stato assoluto.)