Rileggendo alcune frasi di un individuo molto interessato al ’’risveglio’’… vi sono alcune considerazioni che vorrei condividere.
Molti assumono droghe credendo con quelle di poter ‘’uscire dalla prigione…della vita incapsulata’’ quotidiana, che del resto ogni notte scompare, ma ahimè torna puntuale. In questo modo producono ulteriori ‘’esperienze’’ che rischiano di confondere la ’’cosiddetta’’ mente e anzi bloccarla in fantasie e credenze creando spesso lesioni, anche non visibili, al sistema neuronale e che allontanano ulteriormente da Quello – che a loro sembra di dover ‘’cercare’’ e a cui ’’arrivare’’ come ultimo traguardo di beatitudine senza fine.
Se la motivazione è davvero seria, si inizia prima di tutto a eliminare quanto è stato falsificato sin dalla nascita e dalla conseguente ‘’educazione ‘’. Eliminare è semplicemente verificare senza l’intelletto ‘’governante’’, ma con ad esempio il metodo di indagare -CHI sono IO? -esiste davvero un IO o è solo un pronome senza consistenza? Consigliano i saggi, ad ogni reazione di osservare se questo IO ha una realtà e poi a farlo scomparire nel cuore. Preferisco tuttavia farlo ‘’sparire’’ nel vuoto del cielo e dello spazio. Altrimenti avrei la sensazione di ‘’mantenerlo ‘’ dentro di me.
In questo modo tutte le emozioni, legate ai cinque elementi fondamentali dell’esistenza*, spesso o ignorate o soppresse per varie reazioni ad eventi della vita, si accolgono e si riuniscono, senza più creare separazioni o blocchi. È il ritorno all’unità iniziale e universale.
Certamente nessun psicofarmaco può distruggere questo IO, anzi lo conforta e lo nasconde. Ogni “esperienza” lo rinforza e così un risveglio …parziale – che è sempre un’esperienza, quindi oggettivabile e passeggero, cosa che per me è incomprensibile il definirlo un ’’risveglio’’.
Altro è il dileguarsi dalla dittatura mentale, avendo verificato profondamente la non-esistenza o meglio l’apparenza di quello che sembriamo, creando anche un mondo altrettanto apparente con la macchina-proiettore che ce lo fa credere.
Non c’è origine né mente, quindi non c’è corpo né coscienza di esistere, che possono manifestarsi solo attraverso il gioco dei neuroni e delle memorie (fittizie) imparate dalla nascita in poi.
Prima del concepimento cos’ero?? E dopo la morte? NON SO. Ecco da questo ‘’non so’’ nasce che cosa? lo spazio-tempo e gli oggetti di percezione – inventati, ma creduti e a cui si sono incollati nomi dai primi anni di vita, ma se tolgo tutto il conosciuto, tutti gli oggetti, lo spazio-tempo dove finisce? Nel nulla.
Assieme alle memorie, è il tessuto che mantiene l’inganno.
Ecco perché la “maya“ è potentissima. Anche la fisica e le neuroscienze, indagando, mostrano che anche i cosiddetti atomi sono vuoti in definitiva e che quanto crediamo di decidere è già contenuto nell’ologramma di… nascita! che si rivela inesistente. Allo stesso modo l’astrologia transpersonale conferma che nel tema di nascita, nell’attimo del primo vagito o qualche momento dopo, tutto è già contenuto – come in un ologramma – anche nei dettagli: genitori, attività, lavoro, problemi che si allungano o si risolvono, ma sono visibili e misurabili nello spazio-tempo illusorio!!
A questo si aggiungono poi i movimenti dei cinque elementi (di cui facciamo tutti parte), e che producono emozioni, e conseguenti memorie che sempre più ci fanno sentire separati da quanto in realtà stiamo producendo noi stessi, nel film …già girato! Si tratta di accoglierle totalmente, quando emergono, in una reazione ad un evento per esempio – non contrastarle o proiettarle (creando di nuovo…un divario) poiché in questo modo si ricrea l’unità ignorata – (mentre questa era sempre in atto, ma non ne eravamo coscienti)
E il libero arbitrio?? Altra storia di…potere di un ego potente.
In definitiva quindi ogni pratica, meditazione, tecnica è solo un altro trucco mnemonico per mantenersi a galla nella nostra individualità fittizia. Poi si intraprendono ogni sorta di tentativi in questo senso, ma è come voler alleggerirsi coprendosi con materassi pesanti.
Si vuole anche subdolamente arrivare a uno stato definitivo e confortante ed è questa la truffa delle cosiddette vie spirituali mal comprese. E perché? La mente non può permettersi di non identificarsi più a nulla, né a corpo né a coscienza e vuole a tutti i costi un ”oggetto” e quando questo oggetto si rivela inesistente …fugge e si nasconde e inventa altri stratagemmi.
Direi che si tratta forse di creare… una sorta d’intesa con l’intelletto e i pensieri: li si lascia al dominio quotidiano, alle faccende, al lavoro ecc. ma si chiude loro la porta alla comprensione totale di quanto non è possibile oggettivare in nessun modo. Perché lo SIAMO, tutti e sempre, dappertutto, dalla foglia alla luna, ma se vogliamo “saperlo” incunearlo in un oggetto, e prenderlo come traguardo!! ricadiamo nel baratro da cui credevamo di uscire. Se verifico, cerco – eliminando nomi e memorie – dirò che arrivo alla vacuità, ma è ancora un tranello. Anche la vacuità e soprattutto il testimone (anche se sembra un innocente anonimo!) sono da considerare ancora etichette non valide in realtà.
Siamo …oltre lo zero, l’Inconoscibile!! il resto è miraggio: corpo, mente, coscienza, testimone e vacuità, appaiono e scompaiono e che cosa resta? QUELLO che siamo da sempre, già prima del concepimento e non sapremo mai! ecco perché ci riempiono di storie di karma, reincarnazioni, visioni celesti o meno, pre-e dopo morte ecc. ecc. Solo per accontentare una mente che teme di sparire.
Quanti a questo punto esclamano: -Si! Lo “capisco”, ma come metterlo in pratica?- Ecco di nuovo la frenata …mentale, quando il solo fatto di praticare quanto “capito” e di osservarsi – senza giudizi – e con un po’ di pazienza e determinazione, è sufficiente.
Peggio della morte è la paura di non esistere …se non abbiamo almeno un gioco da tenere in mano, come dei neonati!!
E allora? Quando abbiamo lasciato volar via anche l’ultimo granello di pensiero-oggetto, la porta del reale si rivelerà… già aperta, anzi spalancata, ma finché si rimane nel miraggio, non la potevamo nemmeno né immaginare né tantomeno vedere.
Allora lì le parole scompaiono davvero e QUELLO… innominabile regna sovrano.
*Fuoco-gioia; terra-ansia; metallo-tristezza; legno-collera (ed emozioni varie); acqua-paura viscerale.
Secondo l’energetica antica cinese, ogni elemento ha tuttavia molte altre risonanze anche nei vari organi del corpo e all’esterno, nei vari regni di cui è composto il nostro mondo vivente.