( E’ davvero REALE ? )
cielo o acqua ?
L’altro giorno, mi sono seduta davanti a un piccolo ristorante in riva al lago, c’era molta nebbia e non si vedeva l’acqua, la si immaginava. Sono stata raggiunta da alcuni amici ed abbiamo chiacchierato piacevolmente davanti a un bicchiere di sugo di frutta o una birra. C’erano molti passerotti che saltellavano incuranti attorno a noi per raccogliere alcune briciole cadute dai tavoli, rimpiazzati poi da prepotenti piccioni. Passò discretamente davanti a noi, per non farsi scacciare dal cameriere, per altro occupato a servire a un tavolo più lontano…, un mendicante, vestito di stracci e con un’aria davvero sofferente. Tutti si sono aperti le borse o i portafogli e ci sentivamo soddisfatti della ‘’buona azione commessa’.
Passò di lì una vecchia maestra di scuola che mi riconobbe! E mi disse che si ricordava delle mie costanti disattenzioni e chiacchiere che …disturbavano la sua lezione, tanto che mi dovette mettere in un banco proprio davanti a lei e… da sola!
Poi mi accorsi che era l’ora in cui dovevo prendere il treno e mi accomiatai velocemente e corsi alla stazione vicina. Nel treno trovai un posto tranquillo, dove iniziai a leggere, anzi a immergermi, come fosse reale, nel romanzo che avevo appena iniziato e che mi appassionava veramente, come fossi stata uno dei protagonisti!
Ad un tratto uno scoppio forte mi distrasse del tutto dal mio iter romanzesco.
… Mi ‘’svegliai’’¨?? Si, ero proprio nel mio letto, la sveglia aveva suonato, ma mi ero addormentata per pochi minuti(!)ed era ora di alzarsi! Possibile che tutta la vicenda fosse solo avvenuta in pochi istanti?
E il romanzo che leggevo nel treno e che avevo appena interrotto?
Un po’ scossa, ripresi comunque le faccende quotidiane, andai al mercato, feci le compere necessarie, vidi rondini volteggiare nel cielo, nonostante le premesse dell’autunno. Incontrai conoscenti, ripresi le consuetudini, gli…orari, finché l’imbrunire nel cielo mi avvertì che un’intera lunga giornata era …passata!
Mi misi a riflettere a lungo sulla faccenda. Già mi ero accorta che lo spazio-tempo era un bravo attore…tuttavia non potevo credergli del tutto, ma come? Tutto era cosi incredibilmente ‘’reale’’, toccavo gli oggetti nello spazio, l’orologio che m’indicava il tempo, il sole che declinava al tramonto… Se non ci fossero stati né gli oggetti, né la conoscenza dello spazio-tempo, insegnatomi assieme al mio nome, proprio fin dai primi anni di vita, che valore assoluto poteva avere tutto questo?
Senza il ’’mondo esterno’’ – anch’esso ‘’imparato’’- che delineava le ore e la distanza – e il sistema neuronale-cerebrale che ne fabbricava un’apparenza tangibile, là fuori dalla mia testa, che cosa distingueva un lungo sogno notturno (e invece rapido), dall’esperienza che ora avevo (e, come nel sogno) di cui ero totalmente convinta fosse reale, con avvenimenti che stimavo esterni a me?
Davvero un rompicapo. Si trattava di rimettere tutto, proprio tutto in discussione. Riflettevo quindi al fatto che lo spazio può esserci solo in rapporto a oggetti che definiamo ’’solidi’’, fissi e dalla relativa distanza tra essi, che sia tra una casa, un albero o un animale o…me stessa in quanto corpo percepibile.
E il tempo? Idem, non esiste senza l’associazione con la distanza, altrimenti gli oggetti non potrebero essere percepiti.
E se il mio cervello mi burlasse, fosse diverso e creasse fantasie, come succede ai cosiddetti pazzi, schizofrenici, drogati ecc.? Sarei convinta che tutto il percepito è davvero reale, come lo è per i cosiddetti esseri normali. E un animale, cosa e come percepisce il mondo attorno a lui? Siamo fatti di…credenze, create all’interno del nostro sistema, di memorie dai primi vagiti (o forse prima) che applichiamo sullo schermo fittizio di un cielo …lontano! ora azzurro ora grigio, altrimenti non lo si vedrebbe nemmeno.
Da un paio di cellule costituite da atomi…vuoti, senza alcun preavviso di ’’tempo’’, ecco apparire un cosiddetto embrione che si sviluppa e dà luogo -sempre per caso – alla cosiddetta nascita. Si direbbe (ma lo si può dimostrare) che tutto il vissuto…futuro è già avvenuto in un gomitolo di informazioni intricate che si dipanano nell’apparente spazio-tempo che in seguito verificheremo come irreale: questo avviene fin dal concepimento costituito già da memorie ataviche, ma è necessario questo gioco di un film – già girato- per farci credere che siamo noi – anche se il personaggio è stato costruito- a decidere tutto, a nascere, vivere e morire. Tuttavia se l’inizio è già imprevedibile, come possiamo noi decidere davvero qualcosa??… Certo ci sembra, solo dopo, perché si è creato un nucleo resistente di memorie che poi chiamiamo ‘IO’.
In seguito una folla o pochi esseri simili si affrettano a inculcare nomi e informazioni che imprigionano l’essere ignaro, in una fortezza di certezze dalle quali sarà difficile disfarsi. Allora è la certezza di che cosa? Solo di un sogno che appare lungo un giorno o sessanta o cento anni, secondo i calcoli confermati da altri cervelli in uno spazio-tempo sempre relativo? A Chi o a Cosa credere?
Si tratta di VERIFICARE con molta pazienza e attenzione acuta che stiamo sempre DORMENDO. E basta. Anche quando corriamo a prendere l’autobus o vinciamo alla lotteria o al contrario, dopo un grave trauma o una continua sequela di dolori, disperati ci suicidiamo. Non serve a nulla il suicidio, non mette fine ai pensieri di disperazione e al nocciolo di memorie, perché il nostro sistema cognitivo non muore subito e andrà a ripetere quanto non è stato ancora visto come irreale, come sogno ad occhi aperti.
Cosa resta da fare e da chi e per chi? Vedere con chiarezza che non siamo un corpo-mente-coscienza, ma un testimone invisibile, grazie al quale assistiamo a uno sceneggiato TV di cui tutto è già filmato, ma di cui noi siamo ignari. Poi si spegne la TV e invece di incastrarci poi nel sapere e nel conoscere che invece ci divide e ci fa soffrire, rimaniamo nel ‘’’non-so-che-non-so’’, l’Inconoscibile, infinito-eterno, come sempre: il resto appare, scompare, ma non ne siamo mai più ingannati. Sparisce qualsiasi paura o reazione anomala. Siamo nulla e qualunque cosa e lo verifichiamo ogni istante, siamo oltre la beatitudine… è INDICIBILE…poiché possiamo solo viverlo e non descriverlo.