di James Braha
traduzione di Isabella di Soragna
Capitolo 1
Consapevolezza non concettuale, autocoscienza.
Tratto da “Living reality” cap.2° “Sailor Bob e Barb arrivano” 14.7.04
‘Non parlo ad una persona. Non parlo ad una mente. Parlo a QUELL’IO SONO che IO SONO, a Quella presenza consapevole che si esprime attraverso la mente col pensiero ‘IO SONO’. Solo QUESTO e nient’altro.’
Questa l’introduzione immediata e diretta allo stato naturale, la verità del ‘Tu sei Quello’, espressa da Bob Adamson, ‘il marinaio’ e rivolta ai ricercatori che hanno trovato la via verso di lui negli ultimi 29 anni.
La ricerca di Bob terminò un giorno nel 1976 alla presenza di Sri Nisargadatta Maharaj, un Jnani molto rispettato che agiva sempre da questo ‘stato naturale’. Nisargadatta disse a Bob che ‘il maggior aiuto che uno possa dare a qualcuno è di portarlo al di là del bisogno di un aiuto ulteriore.’ Bob racconta: ’Nisargadatta fece questo, orientandomi direttamente verso la realtà, al fatto vero CHE IO SONO. Ora dimoro stabilmente come QUELLO.’ E così Bob, quando l’occasione si presenta trasmette questo messaggio a coloro che sono attirati da questa saggezza.
Commenti di James Braha su Bob: Notai che era un uomo semplice che aveva la sola ambizione di risvegliare la gente alla consapevolezza che Nisargadatta aveva rivelato in lui 30 anni prima. Non aveva creato scandali, non aveva accumulato una grande ricchezza, né fatto trips di potere e dubito che a settantacinque anni avrebbe cominciato a farlo. La sua sincerità e la sua compassione erano evidenti anche dalle telefonate che ebbi con lui che finivano a volte con ‘te vojo bene’ (espressione australiana: love ya). Quando lo incontrai all’aeroporto dopo trentasette ore di volo, ci abbracciammo e vidi nei suoi occhi, nonostante la stanchezza fisica evidente, un senso di pacifica vacuità, ma vigile, attenta al momento presente. Anche le altre persone che parteciparono poi agli incontri, confermarono questa osservazione, come se il passato – con i suoi dolori e complessi che creano l’aura umana – non avesse più presa su di lui. Si notava subito che viveva quello di cui parlava.
In sostanza il suo racconto è semplice. Se si realizza che il centro del sé o ego, o punto di riferimento non ha alcuna sostanza, allora si capisce che qualunque immagine mentale o concetto appare spontaneamente; invece di liberarsene, può essere utilizzato per difesa o protezione come avviene negli animali che si mimetizzano spontaneamente, senza uno sforzo deliberato a cambiare apparenza. Lo stesso per gli uomini: se non si crede in un centro del sé, tutto, inclusi i concetti, le azioni e i cambiamenti si verificano spontaneamente per adattarsi alle situazioni della vita. Tuttavia, se si crede che il centro del sé o ego o punto di riferimento ha una sostanza con una natura indipendente, – ossia che esiste un ‘io’ o ‘me’ – allora qualunque cosa accada è riferita ad un ‘me’ e, invece di essere una funzione naturale, si rivela come costrizione e diventa paura, ansietà, stress, ecc. poiché questa entità, essendo non-esistente, non può vivere all’altezza di quanto è immaginato. Anche se abbiamo sentito parlare di questo funzionamento naturale, crediamo ancora in un punto di riferimento e continuiamo a fare sforzi per assecondare questa entità e ricreiamo i vecchi concetti.
Domanda: Affermi che il punto di riferimento è falso. Possiamo dire che la mente, i pensieri sono il punto di riferimento? Bob: Si, il pensiero non ha sostanza, non puoi afferrare un pensiero, non ha una natura indipendente. Puoi avere un pensiero senza consapevolezza? Il pensiero è indipendente?
D.:No.
B.: Quindi il pensiero lo credi un punto di riferimento perché non l’hai mai rimesso in questione. Non appena il pensiero dell’io appare in un bambino, egli crede ‘ecco quello che sono’. Egli fa questo ragionamento e se non è stato abbastanza bravo a scuola, pensa: ‘io non sono abbastanza bravo’ o ‘io non sono abbastanza intelligente’. Egli aggiunge tutti questi pensieri per formare un’immagine mentale. Ma quel pensiero – ‘io’ – non può essere… continua la lettura su riflessioni.it