di Isabella di Soragna
Che cosa spinge l’uomo a cercare la ragione della propria esistenza? La sofferenza? Credo che questa esigenza venga dopo. In realtà la richiesta si fa strada non appena il bambino comincia a parlare e a distinguersi verbalmente da quanto lo circonda. La distinzione crea una frattura che a sua volta genera conflitti ed antagonismi: invano si cerca di colmarla in mille modi. Il filosofo Ludwig Wittgenstein e Jacques Derrida lo confermarono poi, dimostrando quanto il linguaggio sia il creatore dell’universo in un certo modo, ma anche fonte di confusione. Ci ricorda infatti la ben nota torre di Babele! In sintesi sono i primi “perché” del bambino a dimostrare la nascita del “Chi sono?” e del “Perché sono qui?”, mentre prima di aver imparato a separarsi nello spazio-tempo e a “conoscere” il nome di oggetti e persone, vive