Viviamo in un mondo di etichette senza accorgerci che spesso la colla viene a mancare, poco alla volta queste si staccano e volano via, lasciando l’esperienza sensoriale in libertà, al senza-nome originario che accomuna il percepito in un’unica bolla.
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LA MOSCA COCCHIERA o L’IO IMMAGINATO -che crede di regnare-
Non si tratta di rinnegare le proprie capacità o di sentirsi escluso e vile e detestabile. No, qui si tratta di verificare l’idea stessa di sé, del fatto di sentirsi esistere nel nostro profondo e coscienti di sé. Parliamo dell ’ego in poche parole.
Nei “Mass media”, o tra le chiacchiere da salotto o al bar, non si parla d’altro: – La Cina(o è uno stratagemma U.S.A. o le case farmaceutiche?) è stato l’”Untore” che ci ha propinato questa epidemia mortale, il Coronavirus, che si allarga rapidamente – da qualche caso un mese fa -fino a un dilagare mondiale. Siamo appunto nell’era della globalizzazione, dei costanti viaggi aerei ecc. Un tempo un contagio del genere si fermava presto in qualche paese limitrofo o ai primi casi, ma questo non cambia il problema.
Integrare l’ombra…
Siamo sotto ipnosi senza rendercene conto. C’è un famoso esperimento su un paziente fatto da un ipnotizzatore e psichiatra (dr. Bernheim): al soggetto in stato di trance ipnotica viene suggerito di alzarsi, prendere l’ombrello accanto, aprirlo e metterlo sulla testa.
Quando sono nata ? che cosa significa? Lo sono davvero o me l’hanno insegnato e inculcato dopo anni di ripetuti suoni e moine, quando hanno inventato questa parola? Non sapevo di vivere, sentivo il movimento dell’aria che era tutto il cielo che respirava dentro …dove?…
Ecco varie definizioni per illustrare cos’è un Ologramma (dal ‘Libro del Risveglio’ ed. Artegrafica Silva):
(olografia)= metodo fotografico senza lenti nel quale il campo ondulatorio di luce diffusa da un oggetto è registrato su una placca secondo uno schema di interferenza. Quando la registrazione fotografica = l’ologramma – è posta sotto un raggio di luce coerente (laser), lo schema ondulatorio originale sarà rigenerato. Appare allora un’immagine tridimensionale. Se non c’è lente di messa a fuoco, la placca appare come un pattern turbinoso senza significato. Qualunque parte dell’ ologramma ricostruisce l’immagine intera.
Non ci sono malvagi, non ci sono cattivi. È possibile? È possibile che in realtà non ci siano il male, le guerre, gli orrori e la violenza? Si, ci sono, ma come prodotti di un primo elemento: la PAURA.
(tradotto da « All else is bondage » di Wei Wu Wei)
e altre considerazioni
“ Non ci sono esseri senzienti che il Tathagata possa liberare. Se anche l’io o il sé non ha esistenza oggettiva, quanto meno ne ha qualcosa al di fuori di sé! Quindi né Buddha né gli esseri senzienti hanno un’esistenza oggettiva”.
Il desiderio di libertà, anche se sepolto o camuffato in mille modi, è in ognuno di noi. Per molti non è abbastanza quello materiale di poter agire senza limitazioni, di volare, di esprimerlo con azioni nel quotidiano: manca qualcosa cui non si riesce ad attribuire un nome. Ecco che un desiderio di trascendere i confini delle percezioni fisiche abituali, anche mentali, si fa luce, soprattutto il bisogno di ovviare alla costante e spesso intollerabile sofferenza.
Da appunti e riassunti tradotti di KEN WILBER (TIME-ETERNITY, SPACE-INFINITY)
Se parliamo di Realtà come Coscienza non-duale, crediamo che la coscienza sia qualcosa legato alla soggettività, ossia che la coscienza non appartenga a ciò che stiamo osservando, gli oggetti, come questa pagina, ma a me stesso come soggetto conscio di questa pagina: ecco la perfetta intrinseca dualità.