traduzione di Isabella di Soragna
traduzioni tratte da “L’insegnamento della non-esistenza del mondo”: Note di un senza-nome’’ – Edizione Hagenmüller
Colui che è lo spettatore della manifestazione non è approdato alla saggezza: saggio è colui che non solo ha riconosciuto, ma integrato nel suo pensiero che non esiste una manifestazione.
Il saggio poi è anch’esso un’illusione, ma la sua saggezza proviene dalla Realtà e svela la Realtà.
LA REALTÀ ASSOLUTA è INDESCRIVIBILE, LA SI PUÒ SOLO INDICARE VIVENDOLA, INCARNANDOLA.
Ciò che esiste è Consapevolezza pura, ciò che è visibile è solo apparenza: che esista un mondo è un’ invenzione, che non esista un mondo è conoscenza diretta.
Non esiste lo spazio, ma l’apparenza di spazio, non esiste tempo, ma l’apparenza di tempo, non esiste causalità ma solo l’ apparenza della causalità.
Il cambiamento ed il tempo sono le due facce di una medaglia apparente: non esiste cambiamento né tempo. Non esistendo il tempo non esiste nemmeno l’eternità, ma solo il “senza-tempo o atemporalità”.
“L’atemporalità” significa che ciò che sembra passato è ancora presente, e ciò che pare futuro è già presente.
Se dici che l’intelletto produce l’illusione del mondo, si può controbattere che l’intelletto fa parte dell’illusorio individuo, quindi è inesistente. Ciò che non esiste non può produrre nemmeno un’illusione.
Poiché all’inizio non esisteva un mondo, non ve ne sarà uno alla fine, quindi non può esserci un mondo nemmeno nel presente.
Quando si chiede a un fisico atomico di cosa è fatta la terra ti direbbe:’’ Praticamente di nulla’’, poiché se si comprimessero le particelle subatomiche di cui la terra appare fatta, non rimarrebbe praticamente nulla. Un giorno anche quelle particelle si volatilizzeranno, ma i fisici lo devono ancora imparare, e un giorno essi scopriranno ciò che i mistici hanno capito da sempre.
Se è compresa l’irrealtà del mondo, tutte le scienze si rivelano solo occupazioni di una Fata Morgana.
Esiste un’apparizione del mondo, ma il mondo non esiste realmente. Finché si vede “qualcosa” si è ancora ciechi, si vede solo quando …non si vede più nulla.
La Realtà è aldilà degli opposti, mentre l’illusione del mondo è soggetto alla polarità: un polo implica un altro polo. Chi combatte il “male” diminuisce in tal modo il “bene” e chi aumenta il “bene” rinforza in tal modo il “male”.
Non si può migliorare un’illusione del mondo. Si aiuta il mondo realizzando che non esiste. Chi vuol migliorare l’esterno ha in realtà bisogno di migliorare il proprio interno.
Non si può migliorare la Realtà che è perfetta e il mondo non è migliorabile perché non esiste. Ciò che rimane quando il miraggio scompare, è la perfezione.
Noi non siamo gli agenti di un’azione, siamo solo gli spettatori della persona con la quale ci identifichiamo. Che bisogno c’è di un libero arbitrio?
Il libero arbitrio è un’illusione e la volontà vincolata è altrettanto illusoria: in realtà non abbiamo nessuna volontà.
Sullo schermo appaiono pensieri che crediamo nostri, i sentimenti e gli impulsi che consideriamo nostri, come le nuvole sul cielo immobile.
Il karma è solo una catena di quadri illusori, quindi nulla: una legge apparente per apparenti persone in un mondo apparente, quindi irrealtà. Non appena si riconosce il mondo come irreale anche il karma lo diventa.
Chi riconosce che non vi è un “agente” si libera da ogni karma.
Ciò che ci appare come disgrazia lo è dal punto di vista umano, dal punto di vista dell’Assoluto è solo immaginario.
La morte: torniamo al punto da cui non siamo mai partiti. Parte solo l’immaginazione di un corpo materiale.
Alla morte del corpo svanisce l’illusione di questo corpo, ma rimangono le illusioni del corpo astrale e causale: finché questa fede rimane, siamo soggetti all’inganno della reincarnazione. L’attaccamento alle cose materiali è il seme che ci fa prendere forma sul piano terreno.
La fine della ricerca: colui che cerca non esiste e quello che esiste veramente non cerca.
La Realtà è immutabile. Qualunque cosa uno cerchi di raggiungere – foss’anche l’Illuminazione – è un miraggio.
Tutte le immagini fallaci dei Guru sono solo strumenti con cui l’Assoluto si serve per insegnare alle false immagini dei discepoli oppure… per prenderli per il naso.
Tutto ciò che un Guru può fare è di insegnare al discepolo che né lui, il Guru, né lui il discepolo esistono. Se fa questo è utile, se non lo fa è un ciarlatano.
Il Sat-guru (Vero Guru) è l’Assoluto. Quando l’immagine illusoria del vero Guru parla, è l’Assoluto che lo fa, attraverso i pensieri manifestati dalla bocca del vero guru.
Non è il proferire di qualche mantra, ma il tacere, il mezzo per vivere la Realtà. In verità si tratta di dissolvere il meditante.
L’asservimento è ignoranza e l’Illuminazione è anch’essa illusione. No vi sono illuminati né non-illuminati: l’individuo non può né diventare né essere illuminato, perché non esiste.
La legge della Realizzazione del Sé dice che chiunque rinunci a tutto, guadagna tutto.
La “rinuncia” non è “fisica”: non significa buttar via le cose materiali, ma accettare con mente serena se spariscono.
Realizzarsi è semplice: significa annullare l’”IO”. Non appena l’”IO” è totalmente scomparso, l’Assoluto riempie subito la vacuità che si è creata.
Siamo solo spettatori e non attori dei cambiamenti del mondo. Non serve agitarsi per delle immagini. Si rimane ad assistere la vita come ad un film.
Non siamo nemmeno gli “abitanti” del nostro corpo, siamo l’osservatore unico di corpi.
L’ascesi significa ritirarsi dal potere immaginario della coscienza.
Chi ha riconosciuto il Sé non è giunto(per così dire) al traguardo, ma solo se Lo vive costantemente.
Si può solo essere liberi dall’errore di essere un corpo che vive in un mondo materiale. Il corpo non sarà esente da mali e limitazioni, ma realizzeremo che non abbiamo nulla da fare con essi.
Chi vede in un angolo della stanza una sedia e nell’altro angolo uno spazio vuoto, realizzando che sono la STESSA COSA , allora vive il Sé.